CAMPARI - 150 anni di mito Red Passion
Servire il suo liquore "prima" di cena, la rivoluzione alcolica di Gaspare Campari "il fondatore": è la nascita dell'aperitivo...
Un infuso segreto di alcol e acqua, erbe aromatiche, piante e frutta (gli unici ingredienti resi noti dall’azienda). Da bere bitter o soda, liscio o con ghiaccio, arancia o limone, orange o Americano, Negroni o sbagliato, con prosecco, vino bianco, Martini o Gin. Cambia l’ordine e il risultato, ma resta sempre temporalmente immutato il mitologico momento, l’ora del Campari, la forza di quel
“prima” di pranzo che è la vera rivoluzione alcolica di Gaspare Campari l’inventore. Unire l’inconfondibile e clamoroso gusto del suo Bitter all’Uso d’Hollanda, si chiamava così nel 1860, proponendolo non più dopo, ma
“prima” di cena. È la genesi dell’aperitivo. La nascita di una nuova moda. Un secolo e mezzo dopo che lasciò la sua campagna nel pavese in cerca di fortuna prima a Torino (dove perse moglie e due figlie), poi a Milano (dove comprò un bar, il Caffè dell’Amicizia, e nel retro sperimentava, distillava e miscelava), Gaspare Campari è il fondatore di un brand leggendario e di un moderno stile di vita. Che piace e crea atmosfera, da subito. Il 7 gennaio 1880 il primo annuncio pubblicitario sul
Corriere della Sera, segue l’intuizione dei mitici poster pubblicitari che inaugurano lo stretto rapporto tra l’azienda e il mondo dell’arte e del design. Un successone di cui oggi è possibile seguire le tappe attraverso un viaggio tra storia e grafica made in Italy nella spettacolare
Galleria Campari di Milano.
Tutto il resto è soda, e il merito è di Davide Campari (figlio): nel 1932 pensa di miscelare il Bitter del padre con acqua e anidride carbonica, così che fosse subito pronto senza utilizzare il sifone del selz. Nasce così il Camparisoda insieme alla leggendaria linea della bottiglia monodose disegnata da Fortunato Depero: di nome e di fatto è il primo fortunatissimo drink già pronto a essere venduto e consumato.
Il Camparino rivoluziona totalmente il processo produttivo dell’azienda, che passa non senza difficoltà la Seconda guerra mondiale (non potendo garantire prodotti della stessa qualità si preferì sospendere la produzione), per crescere però esponenzialmente nel Dopoguerra, sempre a braccetto con l’arte e la storia. La riapertura l’11 maggio 1946 assieme alla Scala ricostruita (e Arturo Toscanini che dirige il concerto inaugurale), la Campari sponsorizza la trasmissione radiofonica del concerto, ed è sempre avanguardia anche alle Olimpiadi di Roma del ’60, Campari è il primo sponsor olimpico della storia moderna. Dai mitici testimonial degli anni ’70 (Humphrey Bogart e Nino Manfredi) ai favolosi ’80, fino alle campagne “Red Passion” dei tardi anni ‘90 e lo strepitoso spot "Il Graffio" (il primo commerciale che affronta il tema del lesbismo in Italia). Campari è oggi una multinazionale italiana colosso nel settore dei liquori con sette importanti marchi globali (Campari, Aperol, Sky Vodka, Cynar, Wild Turkey, Cinzano e da marzo scorso Averna) più molte altre aziende medio-piccole. Liscio o con ghiaccio, bitter o soda, da più di 150 anni sempre mito indiscusso del made in Italy nel mondo.